lunedì 2 aprile 2012

Cosa metto in valigia?

Poi dici che non esistono più le mezze stagioni.


Una settimana passata fuori dal bar dell'università a bere caffè e prendere il sole, spesso disturbato dal vento freddo del Nord, ma con tutta la voglia di dormire che si porta dietro la primavera. Fino a venerdì, quando il nostro progetto di fare un barbecue all'aperto finisce perché l'inverno decide di tornare. Freddo, vento, pioggia, il tutto coronato da una nevicata fitta questa mattina, giusto per fare le cose per bene.

Bel pesce d'aprile, gran giocherelloni gli dei lassù, fate voi. Fatto sta che il progetto di arrostire hamburger, costine, pancetta e salsicce a darci dentro come degli animali da combattimento è saltato. Alla fine tutto va così. Non puoi programmare una cosa nemmeno con un giorno d'anticipo, di questi tempi.

No, perché il destino (o qualcosa di simile) si mette sempre in mezzo a fare questi tiri mancini assurdi, e mentre tu passeggi mangiando il tuo gelato e godendoti il panorama arriva da dietro qualcuno e 'pam', ti ritrovi a guardare il tuo gelato al pistacchio e cioccolato spiaccicato sull'asfalto. 

In questo momento sto preparando la valigia, sto cercando di portare a casa più cose invernali possibili, così posso portare su qualche costume da bagno o qualche maglietta a maniche corte in più. Ma poi penso: "e se  per quando ritorno (tra 10 giorni) l'inverno non se n'è ancora andato?" Allora mi ammalerò. E starò a letto (il che proprio un male non è).

Quindi sorge spontaneo decidere di lasciare qualcosa a Copenhagen. Qualche maglione, qualche felpa, anche qualche pensiero. Tra una scarpa e l'altra in valigia non mi ci sta più molto. Devo fare attenzione a cosa mi serve veramente, a cosa posso rinunciare, cosa posso lasciare a casa e cosa, invece, sento di dover portarmi via.

Riflettendo, spesso mi accorgo di come parecchie situazioni assomiglino alla vita reale. Ma poi capisco che queste sono la vita reale. Una vita che non è fatta di se e di ma. Ma solo di azioni. Quelle che decidiamo noi. E le più importanti sono quelle che facciamo perché lo sentiamo.

Per cui lascio qua qualche maglioncino e mi porto via i pantaloncini. Perché mi devo abbronzare.

Dalla incerta (meteorologicamente) Copenhagen,

Vi ses

Gianbellan

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Lisboa

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The city which took my heart

Copenhagen

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Lovely capital of Denmark, the city where I use to live