In questa ultima settimana ne abbiamo sentite di tutti i colori. Ora, dopo un corri corri, trovo il tempo di riposarmi, mettermi al computer, trovare due ore per me, e ascoltarmi l'ultima playlist messa su con la stessa fretta con cui ho pranzato oggi.
Gli elementi del nuovo governo se ne escono fuori. E' la volta di Martone. E sapete che vi dico?
Io gli do ragione.
Ammetto che essere studente lavoratore allo stesso tempo, specialmente in Italia, porta a dei ritardi considerevoli nella tabella di marcia di un giovane. Ma sono anche conscio del fatto che se uno è iscritto all'Università in qualità di "studente-lavoratore", nel suo libretto non può essere segnato alcun ritardo, ne deve venir riscontrato un numero minimo di crediti da ottenere per procedere negli anni di studio.
Inoltre sono convinto che il vice Ministro ce l'avesse con tutti quei giovani che si iscrivono all'Università per paura del futuro, perchè non hanno voglia di lavorare, o semplicemente perchè preferiscono fare la vita del mantenuto. Iscriversi, fare uno, due, al massimo tre esami all'anno, aggregarsi a cortei, giocare alla Play Station in aula studio, o farsi di canne il mercoledì sera. Questi sono gli "Sfigati", e non lo dico io perchè mi son laureato in tre anni esatti (e non sono un genio), ma lo dicono i numeri di una spesa pubblica che aumenta per mantenere questi nullafacenti.
Poi è toccato ad un movimento popolare entusiasmare la mia settimana. Mi riferisco a quanto è accaduto nel programma di Santoro, la scorsa settimana.
Oltre al fatto che ho deciso di fare il venditore di cavalli, se mi può rendere una casa alla Romanina (come quella della simpatica signora che alla domanda: "Lei risulta nullatenente?" ha risposto: "Che vuol dire nullatenente? Chi è tenente?") mi ha colpito soprattutto l'essere "popolare" del movimento sardo, unito a quello dei "Forconi". Un contadino, un operaio, assieme al piccolo imprenditore, al maestro elementare, al ricercatore precario. Mi ricorda tanto la copertina di un album dei Coldplay, o forse era un quadro sulla Rivoluzione, non ricordo bene.
Ah, e caro Castelli. Prima ti dici povero dichiarando 145.000 euro l'anno (e chissà quanti ne hai evasi), poi rispondi comparando la Lombardia alla Sicilia, facendo vedere quanto (?) il Nord Italia sia meglio del Sud. Ma sai che ti dico io, da Veneto? Tu eri Ministro della Repubblica Italiana. Se questo non ti dice niente allora vai a giocare alla Secessione con i tuoi amichetti, che al Nostro Paese ci pensiamo noi, gente che ci tiene veramente al futuro, perchè a noi "tu non ce li rompi i coglioni!".
Infine, anche a Copenhagen è arrivato l'inverno. Ha iniziato a nevicare, i laghi stanno ghiacciando, la Wondercool Copenhagen è alle porte (una specie di festival che tratta un po' di tutto; se siete curiosi: http://wondercoolcopenhagen.com/) e uscire con gli amici è all'ordine del giorno.
Pensate che sabato ero in un posto chic (?) e mi parte "Che Idea" dei Flaminio Maphia in versione remixata.
I corsi sono iniziati nuovamente, e sarebbe un'ottima idea quella di mettersi sotto a lavorare. La preparazione atletica è ritardata, il dottore mi ha detto di riposare visto che ho il fisico di un ottantenne, racchiuso nel mio corpo ventenne, quindi aspetto per rimettermi in forma, guardando lo sport in tv invece di uscire e correre.
Nel frattempo la Danimarca ha vinto i campionati europei di Pallamano. Quindi fuochi d'artificio e quant'altro, fiumi di birra per le strade, e poi tutti a dormire. Tutti qui sembrano felici. Si sta bene, non lo nego, forse troppo per pensare che a settembre dovrò fare le valigie di nuovo e andarmene a Praga. Inizio ad odiare la mia vita da viaggiatore, non fai tempo ad abituarti che subito devi cambiare. O forse è solo sta maledetta Danimarca, troppo efficiente (c'ho messo 4 minuti alle poste, stamattina) e troppo perfetta da assomigliare ad un sogno.
O forse solo ad un incubo socialista.
Vi ses,
Gianbellan